“ … ci sono stati uomini che hanno scritto pagine, appunti di una vita dal valore inestimabile … insostituibile …”
Quante cose vorrei scrivere?? Che cosa salterà fuori? Giorni a vivere aspettando di togliere fuori quello che sento, è così complicato? Giorni a pensare e ripensare se, e quanto vale la pena mettersi a parlottare con la propria mente, e con il proprio cuore …
… un quaderno mi arriva tra le mani, inaspettato … e per non deludere una persona comincio a leggerlo in sua presenza. A stento riesco a trattenermi, fatico per restare impassibile, mentre lei mi guarda leggere quelle pagine tristi, quella richiesta d’aiuto arrivata troppo tardi! NON mollare, non mollare … non farle vedere che stai lottando per non cedere … fingi che siano parole di una persona qualunque, di uno sconosciuto! Fingi che sia un nuovo libro che hai appena iniziato … La realtà è ben diversa, e non riesci a credere a quello che hai sotto gli occhi in quel momento. Con una scusa dici che continuerai dopo a leggere questo racconto, perché con il fracasso che c’è ora non riesci ad apprezzare lo stile della scrittura. LO STILE DELLA SCRITTURA? Riesci così bene ad essere falsa, pur di non far male a chi vuoi bene?
Si, è proprio falsità la tua: non hai coraggio di guardarla negli occhi e dirle che non ce la fai a leggere queste righe in sua presenza, così crude e ingiuste, ti sta scoppiando il cuore, e stai per crollare … e le vuoi chiedere perché cacchio NON ha fatto nulla lei, lei che SAPEVA … perché???? Questo quaderno è un tormento, stropicciato e conservato da anni, gli anni che vi sono custoditi dentro e che sono il senso di una vita ormai persa, ormai distrutta, ma non cancellata!
Che volevi fare ehh?? Come hai potuto pensare di essere consapevole e credere ad un solo piacevole divertimento?? Perché??? Non è giusto questo lo sai? … non lo è stato per te, né per chi ti amava e ti ama ora ricordandoti e volendoti qui … Aspettando di svegliarsi ogni mattina e sperando sia solo un brutto sogno … e NON è successo … non è vero nulla … Ora che mi viene in mente, fra qualche giorno sarebbe stato il tuo compleanno … ecco perché ogni giorno si sente così forte la tua presenza … la tua presenza qui con noi …
Forse sei un’anima che non ha trovato la tua pace??? Ti sento che vaghi qui mentre cerco con tutte le mie forze di non pensarti … perché pensare mi sta distruggendo … se penso a te, nella mia mente le tue parole in quelle pagine, CRUDE … così REALI, vere! La tua calligrafia, piano piano diventa quasi indecifrabile, ti tremava la mano?? Mi sembra quasi di vederti, mentre scrivi … Lo fai per lottare con il tempo, per farlo passare, per sfogarti, per convincerti che ce la puoi fare. In qualche attimo di tregua credi che quella seconda possibilità c’è la speranza ci sia anche per te, ma non lo puoi sapere che non sarà così, anche se quando finisci di scrivere dici “ora sto bene”. Non è vero, incosciente … NON È VERO! Che cosa ti mancava ehhh? Non è giusto … Non stavi bene se scrivevi quelle cose, il tuo urlo di dolore soffocava nell’inchiostro, e che speravi facesse??? Un incantesimo contro “la vedova bianca”? Hai detto bene che se non ti concedi la possibilità di provarci non TI meriti. Hai detto bene, ma se non basta? Se la prova non la superi? Lo sapevi cosa lasciavi qua?
Il tuo dolore avrei voluto passarlo io, solo per alleviarti di una pena di cui non eri consapevole; se avessi potuto attenuare ed alleggerirti la pena l’avrei fatto. L’avrei fatto solo per donarti il tuo bel sorriso, e per farti sentire vivo …l’avrei fatto per tanti motivi, e non solo per affetto, ma anche per farti capire che anche tu DOVEVI volerti bene … lo dicevi pure tu che con i MA e con i SE non si va avanti, e qui noi soli, e tristi, cosa dobbiamo fare?? Possiamo solo amarti … e soffrire!
La mia testa è troppo pesante e fa male questo macigno che mi porto da giorni … Ma leggere quello che hai scritto, beh … dovevo farlo; per capirti, e amarti ancora di più. Hai lasciato qui anche il tuo dolore, che la tua pena resti chiusa lì dentro a quelle pagine, e non sia venuta lassù con te … per quel po’ di serenità che non hai conosciuto e che nessuno potrà darti ormai; ma che le tue pene siano terminate, e ora qui comincino le nostre!
“ … ci sono stati uomini che sono morti giovani, ma consapevoli che le loro idee sarebbero rimaste nei secoli come parole, iperboli intatte, reali come piccoli miracoli …”