Il 2009 è finito velocemente e non lo rimpiango.
Ẻ stato un anno in cui mi sono messa in gioco. Dopo il servizio civile i ritmi e la quotidianità sono cambiati. Gli anni vissuti a Sassari, con giornate trascorse a studiare, non facevano più parte di me.
Il servizio civile ha spezzato la catena della mia vita, ha fatto sparire le certezze che da tempo avevo creato come barriera verso l’esterno. Le emozioni contrastanti lasciate in eredità da quella esperienza si sono materializzate con maggior impeto, ma dire che sono diventata una persona diversa e che sono cambiata sarebbe davvero troppo banale.
Ad ogni modo il vecchio anno è cominciato con e come una sfida. Il desiderio di non sprecare il tempo “perso” è stato un chiodo fisso, e i primi mesi li ho cullati di rivendicazione su me stessa.
… che non c’è soddisfazione più grande di ricrederti sulle tue possibilità ….
Ho lottato, faticato, sopportato; ma a luglio ho sorriso dopo aver dato cinque esami in cinque mesi. Non c’è stato tempo libero, né uscite extrascolastiche. Sono stati mesi con il fiato sospeso tra viaggi quotidiani in pullman e panini in un’aula fredda e astiosa. … e vedere colleghi che ti guardano pensando che sei un mostro indifferente ad ogni cosa.
Ẻ stato un 2009 vissuto di spasmi e respiri forti, di disavventure e grandi “guadagni”.
E delusioni che mi hanno fatto sentire sempre più indifferente, amicizie che sono diventate conoscenze frivole e persone ritrovate che continuano a scaldarti il cuore, anche se le vedi poco.
Un 2009 essenziale.
E poi sono successe mille cose, anche se veloci. La giornata a Bonifacio è stata indimenticabile e mi piacerebbe tanto ritornarci.
Il viaggio-studio che ho vinto ad ottobre lo sento ancora nell’aria. Non era la mia prima volta ad un convegno, ma quello di Bologna è stato tra tutti il migliore a cui ho partecipato.
E il festival della creatività di Firenze ha aperto dentro me scintille e desideri passati.
A tirar le somme potrei continuare per raccontare di ogni momento vissuto, ma non basterebbe.
Non rimpiango il 2009, perché ripeterlo sarebbe davvero troppo. Mi piace ricordarlo così, tra un sorriso e una lacrima … che la via di mezzo qualche volta è significativa ….
E per i buoni propositi del 2010 ci sto lavorando, ma anche no.